IL DRAMMA DELLA MIGRAZIONE CLANDESTINA NELLE DUE OPERE “NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI” E “PER IL RESTO DEL VIAGGIO HO SPARATO AGLI INDIANI” DI FABIO GEDA

Abstract

Questo studio nasce dall'idea di esplorare una specifica branca della letteratura italiana, vale a dire quella contemporanea dell'immigrazione. Da quest'ottica, la ricerca si sofferma su un altro aspetto discosto dalla già conosciuta letteratura della migrazione, ovvero le opere letterarie scritte in italiano da autori italofoni. Nella presente ricerca, lo sguardo si è volto sempre all'argomento della migrazione assieme agli altri temi spesso ad essa correlati, discussi e trattati questa volta da un autore italiano “autoctono” e non da un autore migrante, in due dei suoi romanzi: Nel mare ci sono i coccodrilli e Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani. Lo scopo del presente lavoro è stato quello di dare un’idea sulla letteratura della migrazione in generale e in particolare quella italiana, poi analizzare le varie tematiche affrontate dall’autore nei suoi due testi scelti ed infine sottolineare alcuni aspetti della tecnica narrativa di Fabio Geda. In tutto il percorso della ricerca si è cercato di mettere in rilievo gli aspetti più importanti del tema-fenomeno (la realtà della migrazione clandestina) in chiave letteraria; e per giunta si prova a trovare un comune terreno di incontro fra il campo letterario e le altre discipline umanistiche, nel tentativo appunto di sperimentare prospettive nuove ed incroci fra letteratura, giurisprudenza e sociologia. Parole Chiave: (Letteratura migrante italiana – produzione letteraria trattante il tema della migrazione - il tema del viaggio – La discriminazione e l'emarginazione – Tecnica narrativa di Fabio Geda)