Il mondo contadino tra Tawfik Al-Hakim in''Diario di un procuratore di campagna''e Carlo Levi in''Cristo s'è fermato a Eboli''

Mohamed, Salama Abdelmoneim Eid;

Abstract


La narrativa moderna era nata, sia in Europa sia nel mondo arabo, prevalentemente per descrivere la realtà cittadina, ma con l'avvento del neorealismo la dimensione contadina ha cominciato di attirare l'attenzione degli scrittori che hanno trovato nell'ambiente agricolo e nei problemi degli abitanti di campagna oggetto di indagine e materia ricca per le loro opere letterarie.
Gli intellttuali arabi non erano lontani dai cambiamenti avvenuti in Europa: anche loro avevano cercato, prima ancora dei loro contraparti europei, di avvicinarsi al mondo contadino per indagarne le diverse condizioni economico-sociali.

Se in Italia il pioniere di questa nuova dimensione fu Cesare Pavese con la sua opera ''paesi tuoi''scritta nel 1941, seguita il 1945 da ''Cristo s'è fermato a Eboli'' scritta dal medico torinese Carlo Levi, la letteratura araba neorealistica ebbe esordio ancora prima con il romanzo di Tawfik Al-Hakim che cercò di esplorare le cause effettive della miseria e della ignoranza degli abitanti della campagna scrivendo il suo lbro''Diario di un procuratore di campagna''che fu pubblicato nel 1937.

Scrutando nella narrativa araba e quella italiana abbiamo trovato che scrittori italiani e altri arabi hanno trattato nelle loro opere idee simili sul cosidetto 'mondo contadino''.
Tale somiglianza ci ha spinto a prendere in esame ''Cristo s'è fermato a Eboli'di Carlo Levi e ''Diario di un procuratore di Campagna'' dell'egiziano Tawfik Al-Hakim per individuare i punti di convergenze e di dvergenze tra le loro visioni di queste terre desolate di un mondo rimasto sempre escluso dal sistema politico.

Avendo esperienze di vita diretta tra gli abitanti di queste località lontane dallo Stato: Al-Hakim nelle città del Delta e Levi in Lucania(Grassano e Gagliano), hanno sentito quanti e quali sono le loro difficoltà perciò hanno scritto le loro opere in cerca di attirare l'attenzione dei governanti che dovrebbero risolvere i problemi.

I due autori ci trasmettono immagini concrete simili del mondo contadino, di vita di persone che vissero quasi le stesse condizioni storiche e sociali .
Ciascuno di loro ha cercato di superare la sua crisi di essere trovato per forza tra queste plebi;,registrando tutto ciò che vissero per poi metterlo sulle pagine dei due libri perché realizzassero le loro mire riformatrici.

Al-Hakim in stile pieno di ironia ed in cui manca la simpatia, ha tenuto molto a descrivere tutto ciò che è negativo per divulgare la corruzione dello Stato e dei poliziotti.Malgrado che lui fosse uno dei funzionari statali sentiamo la sua ripulsione e la sua critca per le modalità giuridiche e burocratiche del goveno nei confronti dei contadini poveri.
Levi al contrario si dimostrava molto simpatico con gli abitanti di Gagliano che gli. volevano bene poiché si occupava sin dal primo giorno di curare i loro malati e di partecipare ai loro dolori.

Si deve a Levi il merito di trasmettere i problemi del Mezzogiorno in modo più profondo raccontandoli per filo e per segno .

Così la scelta di gettare luce su due scrittori di due lingue e due culture diverse che hanno intavolato alle discussioni nelle loro due opere una questione molto provocante per trovarne soluzioni.


Other data

Title Il mondo contadino tra Tawfik Al-Hakim in''Diario di un procuratore di campagna''e Carlo Levi in''Cristo s'è fermato a Eboli''
Authors Mohamed, Salama Abdelmoneim Eid 
Keywords Cristo s'è fermato a Eboli;Diario di un procuratore di campagna'
Issue Date Jan-2017
Publisher Sahifat al-Alsun Volume XXIII

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