Il sogno o il viaggio simbolico ne "La pietra lunare" e "Racconto d'autunno" di Tommaso Landolfi

Abstract

Il tema del viaggio, inteso come percorso a ritroso delle età che separano l'uomo moderno dalle origini, oppure come “altrove” con una funzione conoscitiva e polemica nei confronti della società, è un tema tanto caro alla letteratura del Novecento, che assiste ad un'invasione totale della civiltà industriale e della tecnologia sull'uomo. Di fronte al ritmo incalzante della odierna società e vita tecnologica, l'uomo moderno si sente alienato, smarrito, ridotto quasi ad un oggetto meccanico ben lungi dai significati puri di felicità, originalità, e primitività. Prendendo in considerazione lo stato di alienazione e di insofferenza del povero uomo moderno, gli scrittori del tempo non esitano a rispecchiare nelle loro scritture il dilemma esistenziale di questo uomo. Il viaggio immaginario e simbolico, inteso come ritorno verso le origini tramite un'iniziazione regressiva nel passato, si configura come una “denuncia” indiretta del quotidiano assurdo e suggerisce nel frattempo una “prospettiva inedita”. Il presente lavoro si propone di analizzare tale tipo di viaggio ne "La pietra lunare" e "Racconto d'autunno" di Tommaso Landolfi.